Compito arduo, e toccante la parte più intima dei nostri sentimenti, tentare di narrare il legame che ci univa e mi univa ad un amico prematuramente scomparso. Corrado l'ho conosciuto, apprezzando il suo spontaneo modo di comunicare i propri sentimenti, quando da giovani ci siamo trovati a frequentare l'ambiente più nobile del Mondo Orafo romano.
Il punto di congiunzione, tra le esperienze, maturate nei nostri storici laboratori di famiglia, ha avuto la sua catarsi formativa all'interno di questo ambiente così austero nella sua familiarità. Sono stati gli anni che, grazie alla lungimirante visione di pochi valorosi rappresentanti dell'ambiente orafo romano, la Corporazione degli Orafi-Argentieri Romani sul finire degli anni '50 riprese un percorso di rinnovamento. Grazie a loro una nuova ed entusiasta generazione di giovani aveva l'opportunità di approfondire il carattere classico del mondo del Gioiello e dell'Argenteria nella sua accezione storica e di rinnovamento.
Formati nella tradizione culturale e nella manualità colta e consapevole, ci era permesso di assaporare l'essenza, oserei dire spirituale, di ripercorrere la tradizione più vera che circondava il nostro mestiere. Le figure storiche di Costantino Bulgari, che ripercorrendo lo sterminato materiale di archivio ancora fortunatamente presente all'interno di questo luogo sacro a tutti noi, aveva portato a conoscenza del vasto pubblico di studiosi di Storia dell'Arte l'affascinante mondo che si era sviluppato all'interno della Corporazione Romana nei secoli più rappresentativi a cominciare dal periodo pre-Rinascimentale. Alle famiglie orafe di importanti custodi della gioielleria romana, Mario Menichini, Armando De Simoni, e quel maestro di vita e di cultura per tutti noi dell'ultima generazione rappresentato dalla paterna figura di Edelmiro Vespasiani si deve la creazione di un gruppo di giovani appassionati.
In questo ambiente ed in questi luoghi straordinari, assieme a Corrado ed Ettore ci siamo ritrovati uniti nella missione, ancora viva e presente in tutti noi, di rendere onore e gloria, tramite queste fondamentali presenze nella nostra formazione, alla valorizzazione del nostro passato affiancata alla nostra crescita professionale collocata nel contemporaneo. I nostri grandi predecessori, anche quelli nel tempo più vicini a noi, ci hanno forgiato nella conoscenza e nel rispetto della sacralità dei nostri laboratori e delle nostre botteghe vere Fucine d'Arte e Maestre di Vita.
La manualità colta che si respirava in questi luoghi ci ha unito indissolubilmente all'ambiente del Nobil Collegio nel rispetto e nello studio del nostro passato e nella volontà di formazione di nuovi giovani nell'apprendimento di quest'Arte.
La formazione e la personalità di Corrado consapevole della sintesi dei valori umani e professionali di questa missione, corredata da quella sua gioiosa filosofia tutta romana, gli ha permesso di emergere professionalmente e culturalmente a fianco dei nostri grandi vecchi. I temi della nostra vita, resi oggi ancora più drammaticamente sconfortanti di fronte alla sua improvvisa scomparsa, ci aiutano a ricordarlo e riconoscere in lui, oltre che il caro compagno di momenti vissuti in spensierata allegria, il professionista che ha meritoriamente seguito il nostro orgoglio di romani, cresciuti in questo inesauribile crogiolo di esperienze artistiche di un mondo, quello orafo, ancora capace di attrarci e di farci innamorare.
La nostra promessa, caro Corrado, è che il tuo impegno diventi sempre più costruttivo, ad opera di nuove generazioni, educate al saggio sacrificio dell'apprendere un mestiere ineguagliabile.
Riposa in Pace assieme ai nostri grandi predecessori
il tuo amico Aldo unito al dolore del Nobil Collegio di Sant'Eligio |